giovedì 24 ottobre 2013
FORMIA(LT),IO SONO L’ACQUA: LA PRIMA AL TEATRO REMIGIO PAONE
Sabato e domenica in scena il dramma di Roberto Costantini con Sabrina Marciano
Sabato alle 21 e Domenica alle 18 al Teatro Remigio Paone la prima nazionale dello spettacolo "Io sono l'acqua", dramma per unica attrice con la regia di Roberto Costantini con Sabrina Marciano e allestito dalla compagnia teatrale Costellazione, vincitrice di alcuni importanti Festival nazionali e internazionali; nel solo 2012, con lo spettacolo "Gente di plastica" (diretto da Roberta Costantini), la Compagnia vince il festival "Faces without masks" di Skopje (Macedonia) e il "Festival International du Théâtre Professionnel" di Fès (Marocco).
“Io sono l’acqua” si ispira alla vicenda biografica dell'Ofelia shakespeariana. A differenza di questa, però, la protagonista ha un ruolo attivo nei confronti di tutti i personaggi che racconta: la sua parola crea il suo mondo, il suo corpo racconta storie non dette, le sue verità emergono sotto forma di immagini sospese proprio sopra la sua bara.
La protagonista interpretata da Sabrina Marciano, crea il suo mondo attraverso una parola preziosa, resa tale dai testi di Rosamaria Caputi e Mauro Mazzetti, che diviene talvolta canto, vocalizzo, e che non comunica direttamente il senso ultimo della narrazione: giochi di parole, assonanze e allusioni rimandano costantemente a una verità "altra". Verità che emerge, letteralmente, attraverso le capacità narrative del corpo, strumento che contiene ed esalta la dimensione vocale grazie alle rivelazioni del Teatrodanza.
Le proiezioni permettono di leggere quanto di più riposto si annida nella mente della protagonista: dapprima i ricordi più sereni, poi il trauma subito e, infine, il trauma rimosso che la conduce ad annegare nuovamente nella follia.
Una donna divenuta tutt'uno con l'elemento che le ha dato la morte, riemerge e fa zampillare parole che rimbalzano come fa l'acqua sui ciottoli. Quel suo interminabile riprendere fiato, atto che apre con violenza lo spettacolo, le rende la possibilità di costruire un suo mondo attraverso il racconto, spesso interrotto dal dubbio: qual è la verità? Superato il dolore per la perdita della madre morta di parto, torna l'eco serena di un'infanzia vissuta sulle ginocchia dell'affettuoso padre, di una giovinezza sbocciata tra le braccia del suo amato, di un progetto di vita radioso. Eppure c'è qualcosa che (dis)turba tutto questo, un valzer malsano, un altare rimasto vuoto, il velo del convento. Soprattutto l'acqua, che torna a chiamarla a sé, misteriosa e luminosa come la follia, fino a far crollare le sue sicurezze e farle ricordare, ancora una volta e dolorosamente, chi è davvero, e quale destino ancora la attende.
Ingresso 10 euro
venerdì 18 ottobre 2013
Cassino(FR),LA ROCCA JANULA È PATRIMOMIO DELLA CITTÀ
PETRARCONE – LA ROCCA JANULA È PATRIMOMIO DELLA CITTÀ DI CASSINO
“Abbiamo avuto modo di verificare lo stato dei lavori interni alla Rocca Janula in previsione della consegna, da parte della soprintendenza ai beni culturali, di questo meraviglioso ed importantissimo patrimonio culturale della città di Cassino.
Un bene unico nel suo genere che, nonostante sia stato oggetto di ottimi interventi, necessita di altri lavori e di altro tempo prima di poter essere aperto al pubblico.”
A dichiararlo è stato il sindaco di Cassino, Giuseppe Golini Petrarcone, a margine del sopralluogo effettuato questa mattina a cui hanno preso parte anche gli assessori Salera, Consales e Di Russo ed il consigliere Rosario Iemma.
“I lavori – ha continuato il sindaco – sono ad ottimo punto come abbiamo potuto constatare nel corso del sopralluogo; tuttavia prima dell’apertura al pubblico occorrerà, magari anche attraverso il contributo della Regione e di soggetti privati, intervenire ulteriormente per rendere fruibile la struttura. La soprintendenza ai beni culturali ha svolto un ottimo lavoro restituendo a Cassino una struttura meravigliosa che tuttavia deve essere completata.
Detto questo, però, come Comune, siamo pronti sin da subito, e a seguito del completamente integrale dei lavori, a pensare a varie forme di utilizzazione e soprattutto di valorizzazione della Rocca Janula che, senza ombra di dubbio, arricchisce ulteriormente quella che è l’offerta turistica della nostra città.
Una risorsa non solo turistica, ma anche culturale dal momento che la Rocca Janula fa parte della storia di Cassino. Proprio per questo credo che in quel percorso di valorizzazione che si vuole fare della struttura, la Rocca possa diventare anche lo splendido scenario, così come nel caso del nostro meraviglioso Teatro Romano, di eventi culturali di altissimo profilo.”
FORMIA(LT),al Teatro Remigio Paone in scena la compagnia Il Focolare
Domani al Teatro Remigio Paone in scena la compagnia Il Focolare
“La causa di tutti i mali dove è? Nella testa”: così recita Michele Murri nella commedia di Eduardo De Filippo “Ditegli sempre di si” in scena a grande richiesta dopo la prima nell’aprile scorso e gli appuntamenti estivi sabato 19 Ottobre alle 21 presso il Teatro Remigio Paone di Formia.
Protagonista e promotrice è l’associazione culturale e compagnia teatrale Il Focolare, nata nel 2007 dall’idea del regista Sergio Locascio. Un gruppo di amici che iniziano ad allestire principalmente le commedie del grande Eduardo in una atmosfera decisamente familiare, ricca di sensazioni profondamente autentiche e cadenzate da un desiderio sfrenato di divertirsi innanzitutto. Da qui la scelta del nome della compagnia che ricadde su qualcosa che nella stessa Napoli dei vecchi tempi raccontata nei loro spettacoli univa amici e nemici, fantasia e realtà, mente e cuore: il focolare.
In continuità con la loro passione teatrale prettamente eduardiana, si inserisce la messa in scena di “Ditegli sempre di si”, commedia del 1927 in cui Michele, appena uscito dal manicomio, torna a casa dove lo attende la sorella Teresa, che è la sola a conoscere i suoi trascorsi di pazzia.
Michele sembra guarito, ma prende alla lettera tutto ciò che gli viene detto e, credendo che la sorella voglia sposare Don Giovanni, suo padrone di casa, ne parla alla figlia Evelina. Al pranzo di compleanno dell'amico
Vincenzo Gallucci, un altro equivoco viene generato da Michele che invia un telegramma al fratello di Vincenzo per annunciare la morte dell'amico. Nel finale, la pazzia di Michele torna a farsi più evidente: diffonde la falsa voce che il giovane Luigi, il corteggiatore della figlia di don Giovanni, è pazzo, e quindi cerca di tagliare la testa al povero giovane, per guarirlo.
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