Venerdì il secondo appuntamento con la storia di Estela Carlotto
Sulla scia dell’incontro con Vera Vigevani, una madre di Plaza de Mayo della linea fondadora, il Presidio Libera di Formia propone venerdì 11 Gennaio alle 20:00 presso il teatro Remigio Paone “Verdades Verdaderas”. Il secondo appuntamento del cineforum organizzato in collaborazione con la testata giornalistica Forum (www.forumnews.it) con il patrocinio dell’Ipab SS. Annunziata vedrà sullo schermo la storia di Estela Carlotto, della sua famiglia e della lotta delle nonne di Piazza de Mayo, donne impegnate nella ricerca dei bambini desaparecidos rubati alle famiglie dalla dittatura argentina. Il film ha saputo raccontare questa brutta e dolorosa pagina della storia del paese sudamericano «dalla prospettiva di Estela, moglie, madre e nonna che combatte per la giustizia e la ricongiunzione della sua famiglia. È un esempio per tutti coloro che hanno sofferto delle perdite ingiuste e dolorose», si legge nella motivazione del premio. La pellicola assume ancor più significato se pensiamo che lo stessa regista argentino è il figlio di uno dei giudici che presiedettero al Processo alla giunta militare della dittatura. Una tappa del significativo percorso che il Presidio di Formia sta portando avanti da un anno in un territorio solo apparentemente immune dal cancro delle mafie, predisponendo, attraverso varie e molteplici iniziative, il terreno ideale su cui far germogliare azioni, concrete ed efficaci, di contrasto della criminalità organizzata.
Sulla scia dell’incontro con Vera Vigevani, una madre di Plaza de Mayo della linea fondadora, il Presidio Libera di Formia propone venerdì 11 Gennaio alle 20:00 presso il teatro Remigio Paone “Verdades Verdaderas”. Il secondo appuntamento del cineforum organizzato in collaborazione con la testata giornalistica Forum (www.forumnews.it) con il patrocinio dell’Ipab SS. Annunziata vedrà sullo schermo la storia di Estela Carlotto, della sua famiglia e della lotta delle nonne di Piazza de Mayo, donne impegnate nella ricerca dei bambini desaparecidos rubati alle famiglie dalla dittatura argentina. Il film ha saputo raccontare questa brutta e dolorosa pagina della storia del paese sudamericano «dalla prospettiva di Estela, moglie, madre e nonna che combatte per la giustizia e la ricongiunzione della sua famiglia. È un esempio per tutti coloro che hanno sofferto delle perdite ingiuste e dolorose», si legge nella motivazione del premio. La pellicola assume ancor più significato se pensiamo che lo stessa regista argentino è il figlio di uno dei giudici che presiedettero al Processo alla giunta militare della dittatura. Una tappa del significativo percorso che il Presidio di Formia sta portando avanti da un anno in un territorio solo apparentemente immune dal cancro delle mafie, predisponendo, attraverso varie e molteplici iniziative, il terreno ideale su cui far germogliare azioni, concrete ed efficaci, di contrasto della criminalità organizzata.
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