La Compagnia Teatrale
‘il Setaccio’, dopo lo spettacolo al
Teatro Remigio Paone, sarà a Santi Cosma e Damiano nell’ambito delle
manifestazioni programmate per il periodo natalizio, la presenza della nota
compagnia Maranolese, egregiamente diretta dal Professor Antonio Forte.
Quest’anno di scena sarà la commedia intitolata “Te piace o presepio”, che
costituisce una rivisitazione operata dallo stesso Prof. Forte della
famosissima opera di Eduardo De Filippo, Natale
in casa Cupiello!
Opera la cui
trama è nota a tutti e che costituisce uno dei capisaldo della commedia
napoletana e della tradizione natalizia. La scena si svolge in un modesto
soggiorno di Casa Cupiello, nella
immediata vigilia di Natale. L’adattamento che è stato ricavato si sforza di
non tradire lo spirito dell’Autore tentando di riprodurre quella comicità
semplice e schietta di cui solo il
grande De Filippo sapeva mettere in scena.in casa Cupiello!
La riproposizione ridotta in due
atti, esclude la parte più drammatica del terzo atto. Si riferisce più
precisamente alla prima stesura dell’opera, nata nel 1931, quando più che un
dramma amaro sulle vicissitudini familiari, era una divertente “sceneggiata”
sullo sfondo della commedia dell’arte, con riferimenti oltre che alla povertà
proverbiale della Napoli d’un tempo, alla crisi della famiglia alle soglie del
novecento. La rivisitazione operata della famosa commedia tende a regalare momenti di buonumore, insieme a qualche
riflessione sulle problematiche della famiglia ancora oggi sempre più che mai
in serie difficoltà.
La rappresentazione è prevista per sabato 28 dicembre 2013, presso l’Auditorium Comunale di Santi Cosma e Damiano, nel Centro Storico del paese, alle ore 19,00. “Il sodalizio nato con la compagnia.
Il Direttore
Artistico Antonio Forte ci riferisce
che “La scena si svolge in un
modesto soggiorno di Casa Cupiello, nella immediata vigilia di
Natale. L’adattamento che è stato ricavato
si sforza di non tradire lo spirito dell’Autore tentando di riprodurre
quella comicità semplice e schietta di
cui solo il grande De Filippo sapeva mettere in scena. La riproposizione
ridotta in due atti, esclude la parte più drammatica del terzo atto. Si
riferisce più precisamente alla prima stesura dell’opera, nata nel 1931, quando
più che un dramma amaro sulle vicissitudini familiari, era una divertente
“sceneggiata” sullo sfondo della commedia dell’arte, con riferimenti oltre che
alla povertà proverbiale della Napoli d’un tempo,alla crisi della famiglia alle
soglie del novecento.
Ci auguriamo di essere riusciti,seppure in modo
dilettantesco,a regalare momenti di
buonumore, insieme a qualche riflessione sulle problematiche della famiglia
ancora oggi sempre più che mai in serie difficoltà”.
Foto di Federico Galterio ed Angelo Ciufo
Foto di Federico Galterio ed Angelo Ciufo
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